WP3: Attuazione del modello di gestione del rischio per i Balcani occidentali

WP3: Attuazione del modello di gestione del rischio per i Balcani occidentali

WP3: Attuazione del modello di gestione del rischio per i Balcani occidentali

Attraverso questo workpackage (WP), abbiamo voluto dare l'opportunità alle parti interessate di capire i concetti di base della gestione del rischio. Al giorno d'oggi, la gestione del rischio è un importante argomento di ricerca poiché i rischi sono sempre presenti nell'attività industriali. La complessità di questa attività economiche (acquacoltura, acquariofilia, pesca, navigazione, ecc.) e il rischio di fuga/trasmissione di specie non native (NN) dalle aree d’acquacoltura, favoriscono l'emergere di rischi che devono essere considerati nel processo decisionale. Per questo motivo, abbiamo sviluppato questo WP, per chiarire le basi della gestione del rischio attraverso una revisione sistematica della letteratura sulla gestione del rischio. La motivazione per lo svolgimento di questa attività è che l’aria dei balcani Occidentali è la più discussa nei nostri giorni e abbiamo cercato di sviluppare il più attuale piano di gestione sulle specie NN per i Balcani occidentali. Quindi il presupposto del WP3 è quello di fornire ai partner dei Balcani occidentali strumenti utili per essere in grado di comprendere gli effetti delle specie NN sull'economia, l'istruzione e la società. Il rischio connesso a questo WP è la mancanza di disponibilità e accessibilità delle attuali politiche e pratiche educative e principi nel campo della valutazione del rischio delle specie acquatiche NN.

Le prime due parti del WP3 hanno mirato ad eseguire una revisione della letteratura sulle conoscenze attuali sui modelli di gestione del rischio nel quadro dei concetti di specie non native, rischio, gestione del rischio e la metodologia per eseguire questa tipologia di modelli. Dalla letteratura è emerso che gli strumenti di supporto alla pressa di decisioni sono strumenti essenziali per l'analisi del rischio delle specie non indigene perché aiutano nell'identificazione (screening) e nella valutazione dei rischi associati a queste, oltre a fornire supporto ai decisori coinvolti nella loro gestione. Sono attualmente utilizzati negli affari, nelle scienze sociali, nella medicina, nella politica, nei giochi, nelle tecnologie dell'informazione e nei trasporti, e sono oggi elementi fondamentali nella gestione ambientale e nella scienza. Il primo passo nel processo di analisi del rischio è lo screening delle specie potenzialmente invasive di NN, che ha lo scopo di identificare quali specie hanno il potenziale di diventare invasive (e quindi richiedono una valutazione completa del rischio) e quali sono meno suscettibili a diventare invasive (e quindi non richiedono analisi dettagliate).

Un approccio a due fasi è stato suggerito per l'attuazione generale della gestione del rischio per tutte le parti interessate. Questo prevede l'uso integrato di due diverse metodologie: l'Aquatic Species Invasiveness Screening Kit (AS-ISK) per valutare il rischio di invasività delle specie NN, e il metodo della Maximum Entropy (MaxEnt) utile a prevedere la distribuzione delle specie NN nei Balcani occidentali. L'uso combinato e integrato di entrambe le metodologie è stato testato per alcune note specie NN tra quelle riportate nelle liste aggiornate per i paesi dei Balcani occidentali che erano state sviluppate come uno dei risultati del WP2.

Lo strumento AS-ISK v.2.3 è stato utilizzato per valutare il rischio di invasività di alcune specie acquatiche NN nell'area di studio. Per la valutazione, le soglie AS-ISK fornite da Vilizzi et al. (2021) per la valutazione del rischio di base (BRA) e BRA + valutazione del cambiamento climatico (CCA) sono state utilizzate. In totale 17 specie, dei 3 paesi partner (Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro) e dei paesi Balcani non Partner (Croazia e Macedonia del Nord) sono state selezionate e la valutazione del rischio è stata eseguita. In tutto: 10 pesci d'acqua dolce, 2 pesci marini, 2 invertebrati d'acqua dolce, 2 invertebrati marini e 1 specie di pianta d'acqua dolce sono state valuatate. Alcune specie sono state valutate da più di un valutatore e/o per diverse aree di valutazione.

Il secondo strumento utilizzato è stato il metodo della massima entropia (MaxEnt), uno dei più usati algoritmi nei modelli di distribuzione delle specie (SDM), che mette in relazione la presenza delle specie con le corrispondenti variabili ambientali per stimare gli habitat adatti a una specie bersaglio. Il metodo MaxEnt è stato utilizzato per indagare la distribuzione potenziale e l'idoneità dell'habitat di alcune specie acquatiche non native presenti nella regione dei Balcani occidentali. Le stesse specie utilizzate per l'analisi di valutazione del rischio tramite AS-ISK sono state utilizzate (tra cui pesci e invertebrati d'acqua dolce e marini, così come una pianta d'acqua dolce). MaxEnt è stato usato nel presente studio per determinare gli habitat adatti alle specie selezionate in base alle loro presenze e alle variabili ambientali correlate. Prima di eseguire i modelli, i dati ambientali sono stati ricalcolati utilizzando il metodo "nearest neighbour interpolation" per ottenere la massima risoluzione spaziale possibile.

La combinazione tra il metodo MaxEnt e gli strumenti di valutazione del rischio come AS-ISK forniscono un prezioso aiuto per scienziati, ambientalisti, manager e politici nel percorso decisionale e come valido e affidabili strumento per misure di gestione nel futuro prossimo.

L'approccio più ampiamente suggerito in letteratura per il processo di gestione del rischio è un approccio a  5 fasi lineari:

  • Identificare il rischio
  • Analizzare il rischio
  • Valutare o classificare (priorizzare) il rischio
  • Trattare il rischio
  • Monitorare e rivedere il rischio

Quindi, secondo questo approccio, e integrando nel modello i risultati ottenuti dai WP1, WP2 e WP3, è stato proposto il seguente modello di gestione del rischio per le specie NN aquatiche per i paesi dei Balcani occidentali: 

  • Identificare il rischio: è stata effettuata una revisione della regolamentazione politica, delle definizioni ambientali e dei piani di gestione; del livello di istruzione e della pratica nell'istruzione e della percezione socioeconomica delle NNS (risultato del WP1); della raccolta di dati e informazioni dalla letteratura attraverso il coinvolgimento delle parti interessate nell'identificazione dei rischi per i settori dell'acquacoltura e della pesca e del rilevamento tempestivo delle NNS (risultato del WP2).
  • Analizzare il rischio: al fine di portare avanti un'analisi continua dell'impatto delle NNS, i partner propongono l'attuazione di una strategia nazionale per le specie invasive e di un piano d'azione in relazione alle legislazioni dell'UE per bloccare la perdita di biodiversità e combattere il cambiamento climatico per i tre paesi dei Balcani occidentali interessati (risultato del WP1).
  • Valutare o classificare (dare priorità) il rischio: i partner hanno testato l'uso combinato degli strumenti AS- ISK e MaxEnt per dare priorità al rischio (cioè valutare le NNS più impattanti, ...) (risultato del WP3)
  • Trattare il rischio: al fine di migliorare la capacità di risposta del partenariato, sono stati implementati corsi su misura e nuovi curriculum o l'aggiornamento di quelli esistenti (previsto nei WP4 e WP5)
  • Monitorare e rivedere il rischio: proporre l'implementazione del controllo sull'introduzione, il rilascio e l'insediamento di nuove specie NN; proporre l'istituzione del controllo delle frontiere e della biosicurezza per i tre paesi coinvolti dei Balcani occidentali e per i paesi balcanici vicini.

 

 

 

Come output aggiuntivo del WP3, la figura professionale del "Risk Manager" viene suggerita.